A quasi
dieci giorni dall'incidente della Sewŏl(세월호) è possibile tracciare un
bilancio più preciso su quella che, sin dalle prime, imprecise
notizie pervenuteci, si presentava come una vera e propria tragedia.
Ad oggi, 25 aprile, il numero dei morti accertati è salito a 185 mentre si riducono sempre più le speranze di ritrovare i 117 dispersi, tanto che il governo coreano ha più volte annunciato la
sua intenzione di sospendere le operazioni di salvataggio al fine di
non mettere ulteriormente a rischio la vita dei soccorritori.
Nel
frattempo, la magistratura ha già emesso le prime ordinanze di
arresto nei confronti del capitano Lee Joon-Seok(이준석) e di altri sei membri dell'equipaggio accusati di non aver
adempiuto al loro ruolo e di aver abbandonato la nave prima della
messa in salvo dei suoi passeggeri. Intanto le indagini si sono
orientate verso l'accertamento delle eventuali responsabilità penali
della compagnia di navigazione Chonghaejin Marine Co. Ltd.(청해진해운),
proprietaria del traghetto, il cui presidente e gli alti dirigenti
sono accusati di aver scarsamente preparato l'equipaggio per
fronteggiare eventuali situazioni di emergenza.
Ad aggravare la
situazione, la tragedia personale del vicepreside Kang Min-gyu(강민규), morto
suicida il 18 aprile a causa del senso di colpa provato per non
essere stato in grado di salvare i suoi alunni, così come le accuse
rivolte alla presidentessa Park Geun-hye(박근혜) e al suo governo,
colpevolizzato di aver mal gestito l'accaduto e di aver pubblicamente
lapidato, con parole durissime, il capitano e i membri
dell'equipaggio, aggravando di molto la loro già difficile
situazione. A ciò vanno sommandosi, notizia di pochi giorni fa, le
condoglianze pubbliche espresse dal regime nordcoreano “al governo,
alle famiglie e ai superstiti” della tragedia della Sewŏl, un
evento questo che non si registrava da oltre dieci anni (in
quell'occasione il Governo di Pyŏngyang(평양) espresse la sua solidarietà
ai fratelli del sud a seguito dell'incendio della metropolitana di
Daegu(대구) e del quasi contemporaneo tifone Maemi che colpì la parte
meridionale della Penisola) e che ci ricorda la tragedia sempre viva
che la Penisola coreana si trova a vivere.
In questo accavallarsi di notizie che,
sicuramente, non hanno giovato all'immagine del Paese, vogliamo qui
ricordare quello che è stato l'altro volto della tragedia della
Sewŏl, quello che ha messo in mostra la forza, la solidarietà e la
fratellanza del popolo coreano. Già dalle prime notizie trapelate
dopo l'incidente si veniva a sapere di persone che si rifiutavano di
abbandonare la nave per prestare il proprio aiuto agli studenti e
che, a seguito di questo loro gesto di altruismo, hanno finito per
perdere la propria vita per salvare quella di altri. È il caso
questo di Yang Dae-hong(양대홍), membro dell'equipaggio nelle cui ultime
parole, così come riportato nella sua ultima telefonata alla moglie
Ahn So-hyun(안소현), affermava di star facendo di tutto per salvare i ragazzi
intrappolati nella nave. Come lui sicuramente si sono comportati
altri dei ventinove membri dell'equipaggio, alcuni dei quali oggi
risultano tra i dispersi o tra i morti. La 22enne Park Ji-young(박지영) è
tra questi. La ragazza, il cui corpo è stato ritrovato per primo, ha
coordinato da efficiente membro dell'equipaggio quale lei era e
nonostante il ritardo nell'annuncio di abbandonare-la-nave, le
operazioni di messa in sicurezza dei passeggeri cedendo loro il
proprio giubbotto di salvataggio e attendendo sino all'ultimo minuto
che le persone sotto la sua responsabilità fossero in salvo. Come
non ricordare poi l'opera dei sommozzatori, di cui il sottufficiale
Yoon D. H.(윤대호) di soli 21 anni ne è divenuto il simbolo, morto in un
letto d'ospedale il 20 aprile dopo esservi stato ricoverato per i
traumi subiti durante le operazioni di soccorso. A questi la stampa
ha giustamente tributato il titolo di “eroi della Sewŏl”.
Molti coreani poi, per dimostrare il
loro supporto hanno aderito alla campagna del Fiocco Giallo(노랑리본), promossa da
un gruppo di studenti per tener viva la speranza che vi siano ancora
dei sopravvissuti e che, nata inizialmente come campagna online sui
sociale networks, dove, per aderirvi è sufficiente cambiare la
propria immagine profilo con quella del fiocco giallo simbolo della
campagna, ha poi visto la partecipazione di moltissime persone di
ogni età alle attività ad essa ispirata che si sono tenute in
numerosissimi luoghi pubblici in tutto il Paese. A questa catena di
solidarietà, infine, si sono aggiunte anche importanti personalità
dello spettacolo come Ha Ji won(하지원), Kim Soo Hyun (김수현), Song Seung Hun(송승헌), Ryu Hyun Jin(류현진), Jo Sang
Wook(조상욱), Jung Il Woo(정일우) e Kim Bo Sung(김보성), per citarne solo alcune le quali
hanno effettuato donazioni personali alle vittime del disastro della
Sewŏl.
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