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venerdì 25 aprile 2014

[News] Aggiornamenti incidente del traghetto Sewol


A quasi dieci giorni dall'incidente della Sewŏl(세월호) è possibile tracciare un bilancio più preciso su quella che, sin dalle prime, imprecise notizie pervenuteci, si presentava come una vera e propria tragedia. Ad oggi, 25 aprile, il numero dei morti accertati è salito a 185 mentre si riducono sempre più le speranze di ritrovare i 117 dispersi, tanto che il governo coreano ha più volte annunciato la sua intenzione di sospendere le operazioni di salvataggio al fine di non mettere ulteriormente a rischio la vita dei soccorritori.
Nel frattempo, la magistratura ha già emesso le prime ordinanze di arresto nei confronti del capitano Lee Joon-Seok(이준석) e di altri sei membri dell'equipaggio accusati di non aver adempiuto al loro ruolo e di aver abbandonato la nave prima della messa in salvo dei suoi passeggeri. Intanto le indagini si sono orientate verso l'accertamento delle eventuali responsabilità penali della compagnia di navigazione Chonghaejin Marine Co. Ltd.(청해진해운), proprietaria del traghetto, il cui presidente e gli alti dirigenti sono accusati di aver scarsamente preparato l'equipaggio per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza.
Ad aggravare la situazione, la tragedia personale del vicepreside Kang Min-gyu(강민규), morto suicida il 18 aprile a causa del senso di colpa provato per non essere stato in grado di salvare i suoi alunni, così come le accuse rivolte alla presidentessa Park Geun-hye(박근혜) e al suo governo, colpevolizzato di aver mal gestito l'accaduto e di aver pubblicamente lapidato, con parole durissime, il capitano e i membri dell'equipaggio, aggravando di molto la loro già difficile situazione. A ciò vanno sommandosi, notizia di pochi giorni fa, le condoglianze pubbliche espresse dal regime nordcoreano “al governo, alle famiglie e ai superstiti” della tragedia della Sewŏl, un evento questo che non si registrava da oltre dieci anni (in quell'occasione il Governo di Pyŏngyang(평양) espresse la sua solidarietà ai fratelli del sud a seguito dell'incendio della metropolitana di Daegu(대구) e del quasi contemporaneo tifone Maemi che colpì la parte meridionale della Penisola) e che ci ricorda la tragedia sempre viva che la Penisola coreana si trova a vivere.

In questo accavallarsi di notizie che, sicuramente, non hanno giovato all'immagine del Paese, vogliamo qui ricordare quello che è stato l'altro volto della tragedia della Sewŏl, quello che ha messo in mostra la forza, la solidarietà e la fratellanza del popolo coreano. Già dalle prime notizie trapelate dopo l'incidente si veniva a sapere di persone che si rifiutavano di abbandonare la nave per prestare il proprio aiuto agli studenti e che, a seguito di questo loro gesto di altruismo, hanno finito per perdere la propria vita per salvare quella di altri. È il caso questo di Yang Dae-hong(양대홍), membro dell'equipaggio nelle cui ultime parole, così come riportato nella sua ultima telefonata alla moglie Ahn So-hyun(안소현), affermava di star facendo di tutto per salvare i ragazzi intrappolati nella nave. Come lui sicuramente si sono comportati altri dei ventinove membri dell'equipaggio, alcuni dei quali oggi risultano tra i dispersi o tra i morti. La 22enne Park Ji-young(박지영) è tra questi. La ragazza, il cui corpo è stato ritrovato per primo, ha coordinato da efficiente membro dell'equipaggio quale lei era e nonostante il ritardo nell'annuncio di abbandonare-la-nave, le operazioni di messa in sicurezza dei passeggeri cedendo loro il proprio giubbotto di salvataggio e attendendo sino all'ultimo minuto che le persone sotto la sua responsabilità fossero in salvo. Come non ricordare poi l'opera dei sommozzatori, di cui il sottufficiale Yoon D. H.(윤대호) di soli 21 anni ne è divenuto il simbolo, morto in un letto d'ospedale il 20 aprile dopo esservi stato ricoverato per i traumi subiti durante le operazioni di soccorso. A questi la stampa ha giustamente tributato il titolo di “eroi della Sewŏl”.
Molti coreani poi, per dimostrare il loro supporto hanno aderito alla campagna del Fiocco Giallo(노랑리본), promossa da un gruppo di studenti per tener viva la speranza che vi siano ancora dei sopravvissuti e che, nata inizialmente come campagna online sui sociale networks, dove, per aderirvi è sufficiente cambiare la propria immagine profilo con quella del fiocco giallo simbolo della campagna, ha poi visto la partecipazione di moltissime persone di ogni età alle attività ad essa ispirata che si sono tenute in numerosissimi luoghi pubblici in tutto il Paese. A questa catena di solidarietà, infine, si sono aggiunte anche importanti personalità dello spettacolo come Ha Ji won(하지원), Kim Soo Hyun (김수현), Song Seung Hun(송승헌), Ryu Hyun Jin(류현진), Jo Sang Wook(조상욱), Jung Il Woo(정일우) e Kim Bo Sung(김보성), per citarne solo alcune le quali hanno effettuato donazioni personali alle vittime del disastro della Sewŏl.




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