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venerdì 7 marzo 2014

Mostra di fumettisti coreani in Francia : "Fleurs qui ne se fanent pas - Je suis la preuve"




La comunicazione visiva, il trasmettere cioè un messaggio attraverso un'immagine, è, come sappiamo, la forma espressiva di più grande effetto comunicativo, in quanto capace, nel più breve tempo possibile e in maniera fruibile da chiunque, di comunicare e ispirare nell'osservatore idee, riflessioni, sentimenti e emozioni, un potere evocativo, questo, reso ancora più forte sulla base dei soggetti rappresentati. È proprio a questo potere evocativo che il governo coreano si è appellato nella sua iniziativa di sensibilizzazione nazionale e internazionale sul delicato tema delle “Comfort women”, tragedia storica del XX secolo argomento della mostra collettiva di autori dal titolo “Fleurs qui ne se fanent pas - Je suis la preuve (titolo originale: 지지않는 꽃 - I'm the evidence, Jijianŭn kkott, trad. “Fiori che non appassiscono”)", realizzata in cooperazione con la privata Associazione coreana per il manhwa e l'istituzione pubblica Komacon (Korea Manhwa Contenst Agency).
Curata dal direttore Shin Myŏnghwan(신명환), “Fleurs qui ne se fanent pas” è stata ospitata dal 30 gennaio al 2 febbraio 2014 alla 41esima edizione dello ANGOULEM Festival International De La Bande Dissinée (Festival Internazionale del fumetto di Angoulêm, Francia), che quest'anno, in occasione della ricorrenza del centenario dall'inizio del primo conflitto mondiale, aveva quale tema principale la rappresentazione e l'invito alla riflessione attraverso il fumetto, sulla guerra e sulle atrocità di quest'ultima.

La mostra, che ha registrato un grande successo di pubblico con ben 17 mila visitatori provenienti da diversi paesi, si struttura in tre differenti spazi espositivi. La sezione Passato è incentrata sulla descrizione del contesto storico dell'Asia Orientale alla vigilia della seconda guerra mondiale e ricostruisce le ragioni e le modalità che hanno portato all'istituzione del corpo militare delle “comfort women” da parte dell'esercito giapponese. La sezione Presente, invece, descrive il funzionamento di quello che George Hicks in un suo celebre saggio sull'argomento ha definito come «il più grande ed elaborato sistema di traffico di donne nella storia dell'umanità», presentando allo spettatore quella che fu la dura realtà della vita di quelle donne costrette ad una simile condizione di schiavitù. La sezione Futuro, poi, è un augurio a che si faccia definitiva chiarezza sull'accaduto, che i carnefici riconoscano le loro colpe assumendosi le proprie responsabilità e chiedano scusa alle loro vittime, e affinché si ponga fine a quelle tendenze negazionistiche e revisionistiche che purtroppo, ancora oggi, permangono (lo stesso svolgimento della mostra in Francia è stato in parte ostacolato dall'Ambasciata giapponese e da alcuni privati le cui manifestazioni hanno portato alla sospensione di parte del programma della stessa che, in origine, avrebbe visto un incontro alla presenza di alcune vittime chiamate a portare testimonianza diretta degli avvenimenti, incontro questo poi non realizzatosi). Infine, quale parte integrante della mostra, è stato destinato uno spazio nel quale i visitatori sono invitati a lasciare un commento e un'impressione sull'argomento, cosa questa che, nella rassegna francese ha visto una commossa partecipazione dei visitatori ma ha anche messo in evidenza di come, ancora oggi, la questione delle “comfort women” sia ancora poco conosciuta.


Opera principale dell'esposizione è "나비의 노래(Canzone di una farfalla)", composta da cento tavole realizzate in inchiostro su carta tradizionale coreana dai due artisti Jeong Ki-young(정기영, scrittore) e Kim Gwang-sung(김광성, disegnatore) e che racconta il dramma di alcune ragazze rapite e costrette con la forza dall'esercito giapponese ad impiegarsi come “comfort women”. Da notare anche la presenza di opere di artisti affermati come Tak Young-ho(탁영호), Lee Hyun-se(이현세), Baek Sung-min(백성민), Park Jae-dong(박재동), Cho Kwan-je(조관제), Oh Sé-young(오세영), Ahn Soo-cheol(안수철), Kang Hyo-suk(광효석), Kang Do-ha(강도하), Park Kun-woong(박건웅), Keum Sook Gendry-Kim(김금숙), Shin Ji-soo(신지수), che si cimentano con successo in questo delicato tema. I contributi di questi ultimi, in forma di racconti brevi, saranno raccolti e pubblicati in volume. Completano l'esposizione le due opere l'Automa, un volume che raccoglie le creazioni dell'artista Ahn Soo-cheol(안수철) e un'istallazione di Lee Je-sŏk(이제석). Inoltre è prevista la proiezione di un inedito lungometraggio animato dal titolo "끝나지 않은 이야기(Una storia ancora senza fine)" assieme al cortometraggio dal titolo "소녀이야기(Herstory)" di Kim Joon-ki(김준기).


Vogliamo segnalare, infine, che, a seguito del grande successo registrato in Francia e sempre per favorire una maggior sensibilizzazione, anche in patria, sull'argomento, la mostra farà tappa nei principali musei coreani a partire dal Bucheon Korea manhwa museum (부천 한국 만화 박물관, Museo del fumetto coreano di Bucheon), dove verrà ospitata dal 18 febbraio al 16 marzo 2014; dal 1 al 13 marzo presso il National Museum of Korean Contemporary History (Deahan minguk yŏgsa bakmulgwan 대한민국역사박물관); dal 2 al 30 marzo presso il Seodaemun Prison History Hall (Soedaemun hyŏngmuso yŏgsagwan 서대문 형무소 역사관); e dal 5 al 30 marzo ad Incheon presso The Museum of Korean Modern Literature (Hanguk kŭndae munhakgwan 한국근대문학관)



Di seguito riportiamo:

link della pagina ufficiale che la rassegna francese ha dedicato alla mostra: http://www.bdangouleme.com/394,exposition-coree-fleurs-qui-ne-se-fanent-pas (in francese)

link della pagina del Bucheon Korea manhwa museum dedicata alla mostra:

http://www.komacon.kr/comicsmuseum/show/plan_view.asp?eh_no=36http://www.komacon.kr/comicsmuseum/show/plan_view.asp?eh_no=36
(in coreano)



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